Avvertenze
Spesso chi si ritrova con problemi al RAID, prima di affidarsi ad un professionista per il suo recupero, tenta di risolvere la questione da solo. Purtroppo spesso le azioni errate che va a compiere, siano esse dettate dall'inesperienza o da guide reperite sulla rete, finiscono con il peggiorare il problema e possono arrivare a ridurre drasticamente le possibilità di recupero dei dati.
Se seguite le semplici regole che trovate in questa pagina vi assicuriamo che saremo in grado di recuperare i vostri dati.
Precauzioni da prendere quando le cartelle del RAID non si vedono più
Se siamo in una situazione in cui:
- il RAID non si inizializza
- il RAID è guasto
- il RAID è corrotto
- il RAID non si vede
- il RAID il NAS o la SAN rimangono in una fase di boot infinita
- il RAID è inaccessibile
- il gestore del RAID segnala due o più hard disk guasti
- NAS o SAN sta facendo un filesystem check infinito
- due o più dischi sono stati messi offline
- il RAID fa odore di bruciato
- le cartelle del RAID non si vedono più
- le cartelle dei RAID non sono accessibili
e altre vari ed eventuali, è successo qualcosa agli hard disk e o al controller del RAID e o alla logica del RAID e o al meccanismo col quale il controller del RAID distribuiva blocchi dati e blocchi parità negli hard disk.
Rimangono minoritari casi di guasti al controller, che però anche se reperibile uguale, difficilmente sarà programmato come quello del Server o della storage area network (S.A.N.), per cui sostituirlo, potrebbe portare a risultati deleteri.
Vietato forzare dischi offline
NON FORZARE a tornare online un disco che era stato messo offline!!!! Se il controller del RAID ha messo offline quel disco c’è un motivo.
Pena rischiare di ROVINARE TUTTO IL MECCANISMO DELLA PARITA’ DEL RAID.
Il meccanismo della parità è quello che permetterebbe di recuperare un RAID anche in assenza di un disco, RAID 5, o di 2, RAID6.
ATTENZIONE: questo punto è molto serio , si sono consumate tragedie in conseguenza di ciò. Sopratutto in quei casi dove non si era consci del fatto che quel disco era offline da ore, giorni, settimane o addirittura mesi.
NOTA BENE: NON PUO’ ESSERE REINTEGRATO NEL RAID UN DISCO A CUI MANCHINO SCRITTURE RISPETTO AGLI ALTRI.
Questo disco è definito stantio, stale, di fatti ha un contenuto che è una istantanea del passato dove il fatto che mancano scritture è il problema minoritario, la punta dell’iceberg.
IL PROBLEMA MASTODONTICO è che (vi dice nulla: frammentazione?) ha le scritture relative i pezzi dei files che non sono coerenti con la situazione attuale ed inoltre, l’algoritmo di scrittura del RAID in modalità degraded è differente da quella ordinaria.
Un disastro insomma.
Un disco stale reinserito/riattivato in un RAID che aveva lavorato in scrittura anche per pochissimo, pochi minuti, in modalità degradata, porta ad esiti DEVASTANTI.
In una buona percentuale di casi del genere, tutto il contenuto di interesse seppur recuperato, risultava illeggibile, ovvero tutti i files davano errore.
Ci raccomandiamo: non riattivate dischi che erano stati messi offline salvo non AVERE UN QUADRO ESATTO della situazione e una ASSOLUTA CERTEZZA che i dischi siano stai messi offline TUTTI SIMULTANEAMENTE.
Ma anche in questo caso: per “non saper leggere ne scrivere”, se NON SI HA UN BACKUP TOTALE, è meglio fare prima la clonazione di tutti gli hard disk e solo DOPO, fare esperimenti.
Non avviare processi di rebuild
Spiegato quanto sopra, si deduce che, se in effetti (ed praticamente sempre così) uno degli hard disk del RAID ha iniziato ad aver problemi, molto probabilmente questi sono legati al fattore età del disco.
Visto che il processo di REBUILD è lungo, intenso ed altamente stressante per gli hard disk, se uno ha iniziato a dare problemi, facilmente durante tale processo uno dei suoi coetanei, potrebbe darne a sua volta e magari di peggiori.
Salvare prima i singoli dischi
Visto l’avviso precedente, se per assurdo si volesse tentare un REBUILD, E’ OBBLIGATORIA una diagnosi dei singoli dischi e SUBITO dopo la cosa più sensata da fare, sarebbe clonarli TUTTI
Non cambiare i posti degli hard disk
Questa avvertenza è scontata, ma c’è qualche utente che fa questa cosa, per molti versi pericolosissima.
Infatti se un disco è danneggiato “nella maniera giusta” (cioè “male” poiché poco danneggiato, ma nel punto giusto), scambiandolo di posto, potrebbe attivarsi ma venendo visto come un disco nuovo e sano:
in quel disgraziato caso, il controller del RAID potrebbe avviare in automatico un processo di REBUILD distruggendo ogni possibilità di recupero integrale e anche parziale del RAID.